Il 14/03/25 sono stato, nuovamente, ad un passo da una
nuova alluvione del Lamone qui a Boncellino (RA).
Sono caduti 199 mm in meno di 48 ore a Casaglia (FI), proprio dove nasce il fiume Lamone ed altre località dell'alta vallata hanno segnato quantitativi ragguardevoli; stante terreni completamente saturi ed una collina che, dopo il 2023, è distrutta e non riesce a trattenere più nulla, il Lamone si è gonfiato a livelli pericolosissimi.
A Brisighella (RA) una trentina di case si solo alluvionate mentre qui a valle, dopo Pieve Cesato, il fiume ha iniziato a fare paura.
A Mezzano (RA) (oltre che a Marradi (FI)), il punto di rilevamento idrometrico dopo casa mia, ha raggiunto il record storico di piena mentre da me ha, comunque, toccato il ponte della ferrovia, il maledetto e famoso ponte che finì su tutti i tg nazionali per l'accumulo di tronchi spaventosi che si ebbe nel settembre '24.
Sembrava di rivivere la scena di un film già vissuto altre 4 volte dal 2023: il pomeriggio mi trovavo a Faenza ed il traffico era impazzito, con le forze dell'ordine che ordinavano gli sgomberi, mentre arrivato a casa mia, le transenne chiudevano la strada d'accesso mentre la Protezione Civile girava con i megafoni per ordinare di salire ai piani alti o l'evacuazione.
La sera ho installato le paratie antialluvione (che, nelle precedenti occasioni, non avevo) ed ho aspettato.
Per poco mi è andata bene.
Ho notato una cosa: questa volta l'acqua era molto meno intasata di tronchi e ramaglie ed anche questo ha contribuito molto al buon esito dell'evento.
Nella foto un immagine del ponte di Boncellino (RA) (fonte Facebook, profilo di Gianluca Sardelli).
http://www.geloneve.it/archivio/foto/Boncellino/Varie/Alluvione_ponteBoncellino_0325_GianlucaSardelli.jpeg