Alluvione in Romagna e bolognese orientale.

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Alluvione in Romagna e bolognese orientale.

Messaggioda Geloneve » 13 giu 2023, 9:38

All'alba del 16 i temporali, forti, interessavano già il riminese, con allagamenti a Riccione, ma qui a Faenza la pioggia cadeva debole, a stento, quasi niente: la mia memoria era andata al 31/01/12, quando il nevone previsto faticava ad ingranare ed io, all'epoca, terrorizzato che non arrivasse, imprecavo in tutte le lingue; ma questa volta le mappe erano, praticamente, certe ed era solo questione di attendere.
Pensavo alle aree già duramente colpite dall'alluvione del 2-3 maggio di Modigliana, il borgo Durbecco di Faenza, Bagnacavallo, Boncellino e Spazzate Sassatelli: sapevo che, questa volta, sarebbe stata ben più pesante anche se, sinceramente, non mi aspettavo così tanto, almeno in pianura.
Il giorno prima avevo mandato dei messaggi di allerta ad alcuni miei contatti, cosa che non faccio mai.
I terreni erano già intrisi d'acqua, era piovuto tanto, anche dopo l'evento del 2-3 maggio ed i fiumi, anche se notevolmente scesi, erano ancora limacciosi.

Alle 7:00 la pioggia inizia a cadere forte, battente. Verso fine mattina arrivano notizie che il Savio, a Cesena, aveva già superato gli argini, allagando alcune zone della città: lì ho capito che le cose avrebbero preso una piega pesante, più di quanto pensassi, perché non pensavo che già nella mattinata del 16 i fiumi sarebbero iniziati ad esondare.
Dopo pranzo faccio un veloce giro di sopralluogo. Dopo le 15:00 la pioggia, come da previsione, aveva avuto un rallentamento, ma continuava, comunque, a cadere: il territorio stava ancora tenendo piuttosto bene, il Lamone non era in condizioni critiche ma il problema principale era il torrente Marzeno, che raccoglie l'acqua della vallata del Trebbio e di Modigliana, dove stava cadendo una quantità esorbitante di pioggia: alle 15:00 era già esondato a valle di Modigliana, stava entrando nelle case e aveva superato il ponte di Marzeno: a questo punto torno a Forlì.
Sulle 19:00 nuovo giro di perlustrazione a Forlì: la situazione stava iniziando ad essere critica, specie considerando che per tutta la notte e la mattina dopo sarebbe dovuto continuare a diluviare.
Nelle aree golenali il fiume aveva già preso possesso degli spazi, andando ad allagare diverse case e/o scantinati: si vedevano già i primi interventi dei sommozzatori. Stavo tornando verso Faenza quando decisi di prendere via Isonzo, una strada che corre parallela al Montone: in quel momento, saranno state le 19:30, il fiume ha iniziato a tracimare: conoscevo la zona, stavo in occhio e sapevo bene che ci sarebbero state vie di fuga pronte in caso di straripamento ed, infatti, con calma, mi sono recato in un parcheggio più in alto: nel giro di pochi minuti l'acqua ha iniziato ad invadere le case e a raggiungere il parcheggio dove mi ero fermato. Arrivano i Vigili del Fuoco ed, allora, decido che sia ora di tornare a casa, sia per non disturbare i soccorsi, sia per arrivare a casa prima che, potenzialmente, venisse chiuso tutto.

Percorro la strada per Faenza e penso come la situazione sia veramente critica. Mi soffermo dal Borgo Durbecco: la situazione è già peggiore dell'alluvione del 2-3 maggio, e sono solo le 20:30 di sera...avevo promesso a tutti di non andare in collina e, nonostante il fermento enorme che avevo in corpo, decido di rispettare la promessa.
Sono a casa ed arriva mia moglie che, come da indicazione del sindaco e come da ragionamento logico, aveva parcheggiato dai Salesiani, il parcheggio più alto di Faenza (avrebbe voluto parcheggiare nelle mura, il punto più alto di Faenza, ma era tutto occupato).
La pioggia, intanto, dal tardo pomeriggio aveva ripreso forza, violenza, insistenza. Giungono notizie, via social, di allagamenti sempre più estesi, di persone in difficoltà e che l'acqua sta iniziando a penetrare lungo i corsi vicino al centro storico...sto per uscire ed arriva la notizia: il Lamone ha rotto gli argini in via Renaccio.
Prendo su l'auto, prometto che sarei andato solo in corso Europa, una delle strade principali di Faenza appena ad est del Lamone (noi abitiamo poco ad ovest del Lamone).
Arrivo in corso Europa non prima di essermi "affacciato" in via Renaccio: laggiù, tra la pioggia battente, si intravedeva la falla e l'acqua che, con violenza, sbatteva contro le case; arrivo in corso Europa e l'acqua aveva già allagate diverse case, mi immagino la situazione che poteva esserci nel Borgo Vecchio, il posto della prima alluvione.

BUIO. TUTTO BUOIO.
La città rimane completamente al buio e, mia moglie, mi scrive un messaggio dicendo che ha paura: decido, perciò, di tornare a casa. Nel frattempo, però, i due ponti sul Lamone erano stati chiusi: penso di prendere la circonvallazione: mi ferma un Carabiniere e mi dice di procedere con cautela perché, l'ultima auto che era passata, aveva segnalato la presenza di acqua; procedo lentamente ma, davanti a me, mi trovo metri e metri di acqua nella strada, alta almeno 2 metri.
Torno indietro e decido che l'ultima possibilità di tornare a casa sia quella di andare a Forlì, prendere l'autostrada ed uscire al casello di Faenza, lontano dal Lamone e ad ovest di quest'ultimo (ricordo che noi abitiamo ad ovest del fiume).
Arrivo a Forlì e penso alla mia postazione di api a Borgo Sisa (FC), lungo il fiume Ronco.
Ero piuttosto tranquillo, perché, nonostante fossero lungo il fiume, erano in un punto in cui l'argine era più alto che altrove...ma, tanto che ero lì, provo a verificare.

La pioggia era violentissima, senza temporale era la pioggia più forte che avessi mai visto: percorro la strada che mi conduce all'apiario in questione e vedo il fiume lì, a due passi dalla strada, che corre violento. Arrivo dalle api sotto un diluvio pazzesco, da solo, nel buio, punto le luci dell'auto verso le arnie e scendo: l'acqua era alta, sento il rumore dei trochi che sbattono trascinati dalla corrente, ben più alta di quanto mi aspettassi, provo a spostare le arnie, ma pesano 60-70 kg col melario in questa stagione, senza tuta protettiva, col fango alle caviglie, guardo il fiume che cresce a vista d'occhio: ci rinuncio, a malincuore, per la vita delle api e per i danni che subirò, ma era impossibile.
Prendo l'autostrada, l'acqua continua a cadere incessante e all'altezza di Reda la trovo allagata, ma si passa ancora. Arrivo a casa, nel buio totale, Faenza non la si riconosce più.
Dove abitiamo non c'era ancora l'acqua per strada ma appena entro dalla porta sento che, nella cantina, l'acqua corre a più non posso: scendo, ci sono pochi centimetri, porto via le cose di più valore e, nel giro di 10 minuti, l'acqua è già salita notevolmente. Entro in casa (dove stiamo abitando in maniera temporanea), abitiamo al 1° piano, illuminata solo con le candele. Sto per svestirmi ma, mia moglie, mi fa notare che l'acqua nella strada sta salendo.
Esco nuovamente per spostare l'auto e, nel frattempo, provo a raggiungere l'auto di mia moglie ma mi accorgo che siamo circondati dall'acqua: ogni strada per raggiungere il parcheggio dei Salesiani ha almeno 40 cm di acqua, inaffrontabili con l'auto.

Torno a casa ed inizia la notte.

L'acqua nella strada si alza, la pioggia è incessante, è battente, la mia stazione meteo di San Biagio supera i 116 mm (alla fine 159,2 mm).
Sopra di noi elicotteri che illuminano le strade, sotto di noi solo mezzi della protezione civile, Vigili del Fuoco e gommoni e, dal buio, la voce degli altoparlanti delle forze dell'ordine che esortano tutti a stare ai piani alti e a non uscire per nessun motivo.
Apriamo la porta e vediamo un nostro vicino che sdormicchia sui gradini: abita al pian terreno, la sua casa è tutta allagata, lo esortiamo ad entrare da noi.
Il mio telefono smette di prendere, sia Internet che il traffico voce e da quel poco di connessione rimasta a mia moglie veniamo a sapere che ci sono 7 metri di acqua in via Calamelli, una strada a due passi da casa nostra e le persone sono sui tetti e vengono vericellate dagli elicotteri.
Sotto casa nostra i bidoni stanno navigando, ci saranno 60 cm, nulla di esagerato.
Continua a piovere ma, ormai, il cellulare non prende più e non abbiamo altre notizie; continuiamo a stare alla finestra a vedere l'enorme numero di elicotteri che ci passano sopra alla testa illuminando il buio di una città completamente spenta. Nel silenzio continuano a sentirsi solo le sirene e gli avvisi di rimanere ai piani alti e l'acqua che entra nel portone del condominio.
Si fa giorno, continua a piovere, esco con l'acqua ben oltre agli stivali: elicotteri, gommoni, tutte le strade chiuse, allestimenti della protezione civile ovunque, uno scenario da film.
Torno in casa e si viene a sapere di una seconda rottura dell'argine del Lamone, nella zona nord est di Faenza. L'acqua, intanto, è arrivata ad invadere, anche se di poco, pure la piazza, mentre stragrande parte del centro storico è sott'acqua. A metà mattina l'acqua, almeno da noi, cala, rimane, ma cala e provo a raggiungere l'auto nuova di mia moglie che, ricordo, si trovava nel parcheggio più alto di Faenza: l'acqua era arrivata al tetto e, come lei, migliaia di altre auto.
Mi affaccio dalle mura a vedere via Lapi, strada a 100 metri da casa nostra: almeno 5 metri di acqua la sommergono e, lì sotto, c'era il mio Daily che usavo per il trasporto delle api: nella confusione me ne ero completamente dimenticato la sera...
Il lavoro dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile è incessante.

La presenza di fango ovunque, fango e polvere che persistono tutt'ora per le strade e che ha soffocato e preso tutto; è una cosa che ti prende da tutte le parti.

Certamente Faenza è la città più duramente colpita da questa alluvione, dalla violenza dell'acqua dovuta alla rottura degli argini e dall'estensione enorme delle zone alluvionate, ben più di Forlì, Cesena o altro ma anche proprio, ripeto, dalla violenza che ha avuto l'acqua nel tirar giù frutteti, pali di cemento, recinzioni, inferriate, etc...

Da lì, poi, si viene a sapere di tutto il resto: Reda completamente allagata (dove avevamo tutte le nostre cose, mobili buoni compresi), un altro mio apiario distrutto da una frana sopra a Modigliana, gli allagamenti a Lugo, Sant'Agata sul Santerno, Fornace Zarattini, Conselice, Castel Bolognese, Forlì, alla marea di frane in collina e via dicendo...ma questa è un'altra storia.

A livello meteorologico è stata un'emozione unica, un'esperienza bellissima (non fraintendetemi, parlo solo a livello di scienza, di provare e sperimentare dal vivo certe cose) e lo dico nonostante abbia avuto decine di migliaia di euro di danni (non mi sto lamentando, assolutamente, c'è chi è messo molto ma molto peggio, lo dico solo per far capire che sto dividendo il lato scientifico dell'esperienza dal lato umano); dal lato umano, invece, è stata una tragedia enorme, una delle alluvioni peggiori della storia italiana e vedere cataste infinite a perdita d'occhio di materiale buttato dalle case, girare per le strade, la sera, tra le case ancora oggi abbandonate è veramente triste, molto, troppo.
Amo gli animali, non le persone, ma devo ammettere che l'aiuto ricevuto da tantissime persone, soprattutto giovani, è stato straordinario.

Ho avuto solo adesso il tempo di scrivere la mia esperienza: fino a 2 giorni fa ho lavorato e pulito e spalato.
Nessun faentino si dimenticherà di quella notte.
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Re: Alluvione in Romagna e bolognese orientale.

Messaggioda Geloneve » 13 giu 2023, 9:48

Ecco alcune foto (e 3 video) scattate la notte dell'alluvione, 1 settimana dopo e 3 settimane dopo.
Foto scattate col cellulare e con ben poco tempo a disposizione, giusto per avere una piccola testimonianza.
Non essendo stato in grado di raggiungere le zone più colpite nei 2 giorni dopo, non sono riuscito a fotografare il momento ed i luoghi dove l'acqua ha raggiunto i massimi livelli.


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[url="https://www.youtube.com/watch?v=1-1I0UnXv6Q"]https://www.youtube.com/watch?v=1-1I0UnXv6Q[/url]

[url="https://www.youtube.com/shorts/UXTUXKoX7TY"]https://www.youtube.com/shorts/UXTUXKoX7TY[/url]

[url="https://www.youtube.com/shorts/ezBoKs_Dvnk"]https://www.youtube.com/shorts/ezBoKs_Dvnk[/url]
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Re: Alluvione in Romagna e bolognese orientale.

Messaggioda Geloneve » 26 giu 2023, 6:43

Ecco alcune nuove foto scattate ieri, 25/06/23.
Si parte da Modigliana (FC), Marzeno (RA), il ponte crollato a Prada (RA), la rottura del Lamone a Reda (RA) per finire alla rottura di via Corleto (RA).

Tengo a precisare che la foto dell'auto l'ho fatta per far notare l'altezza che ha raggiunto il fango a Marzeno (RA).


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